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Evento del 17 agosto 2024: la chiesa di Endenna del 1424

1424: struttura romano-gotica della chiesa di Endenna Struttura della chiesa di Endenna del 1424 Attraverso alcuni documento del 1800 presenti nell’archivio storico della parrocchia di Endenna è stata possibile ricreare in 3D l’ipotetica chiesa di Endenna del 1424 Struttura: La chiesa romanica di Santa Maria di Endenna era probabilmente ad aula unica, con un campanile dotato di cella campanaria a bifore e una campana.   https://www.youtube.com/watch?v=M6DlLJKZ4SU  la chiesa del 1424 è stata modificata sulla base della chiesa romanica antecedente tale data ampliando la navata di un terzo e inserendo tre arcate. Viene mantenuta intatta la struttura del campanile romanico 1500 Affrescata da Jacopino Scipioni Jacopino Scipioni (1490 ca. 1531). Originario di Averara, ma stabilmente residente a Bergamo, è considerato uno tra i più qualificati frescanti lombardi del suo tempo. Di lui rimangono le Storie di San Francesco dell’antica chiesa delle Grazie, la pala di Sant’Apollonia della chiesa di San Bernardino in Pignolo e la Madonna e Santi in San Pancrazio. Attribuito a lui anche il bel ciclo di affreschi eseguiti nell’agosto 1504 nella chiesa del Bretto di Camerata Cornello. Jacopino degli Scipioni, nel 1515, creò 19 affreschi, tra cui l’Ultima Cena e altri 14 sulla passione più altri 4 aventi per soggetto l’Assunzione, l’Ascensione, l’Annunciazione e Gesù assiso in cielo tra gli angeli. Di questi affreschi, preziosi testimoni dell’arte sacra dell’epoca, rimangono purtroppo pochissime tracce. Un atto notarile del notaio Raimondo Zambelli redatto in data 20 maggio 1515 contiene una deliberazione dell’assemblea degli uomini di Endenna che stipularono con il pittore Iacopino Scipioni di Averara un contratto per la decorazione in affresco della chiesa. L’atto elenca i soggetti che l’artista avrebbe dovuto dipingere: la Crocifissione con una folla di persone, i due ladroni e le Marie, San Giovanni, Longino, il centurione, con gli altri giudei…Vengono poi indicati l’Ultima cena e altre 13 scene della Passione di Cristo, Maria Assunta in cielo, l’Annunciazione e l’Ascensione.   La ricostruzione in 3D dell’interno della chiesa di Endenna è una libera realizzazione di come poteva essere nel 1500 dopo l’intervento affrescatorio di Jacopino scipioni. Le opere presenti nella grafica sono originali dell’autori, ma non presenti in questa chiesa, usate solo come aspetto visuale essendo andate irrimediabilmente perdute le originali dopo il restauro del 1858.   Si notano ancora, sopra la cupola dell’attuale chiesa,  i segni del tetto in pietra, le greche e i buchi delle trvi presenti nella chiesa del 14oo. La ristrutturazione del 1858 dell’architetto Berlendis ha cancellato quasi completamente questo straordinario patrimonio artistico, di cui rimangono, nel sottotetto della chiesa, solo alcuni frammenti della Crocifissione e dell’Ultima cena. Il 10.9.1189 i capifamiglia di Endenna deliberano nella corte (“cortile”) della Chiesa [Tosino] il beneficiale del rettore residente che, molto probabilmente, doveva essere un monaco di Pontida. Nello stesso atto è scritto “a cominciare dal campanile”,  e questo dimostra l’esistenza, insieme alla chiesa, di un campanile. In una serie di atti notarili del notaio Guarisco Panizzolo di Zogno [citati dal Tosino],relativi agli anni 1311, 1331, 1348, 1350, viene riferito che le adunanze pubbliche si tenevano sotto il portico della Chiesa e veniva usata come richiamo per la convocazione la campana (del campanile, ovviamente). In definitiva, la chiesa di Santa Maria di Endenna tra XII e XV secolo risulta essere una chiesa di forme sostanzialmente romaniche, probabilmente ad aula unica, viste le ridotte dimensioni (ma non è da escludere che fosse a tre navate anche se piccole), provvista di un campanile (con cella campanaria a bifore?) con campana, di un portico e di un probabile cimitero/sagrato. Tracce di questo impianto originario sono ancora esistenti.. Il 17. 8 .1424 il vescovo Stefano Crivelli consacra la ricostruita chiesa di Santa Maria di Endenna. Nulla sappiamo della decisione che portò gli abitanti di Endenna a costruire una nuova chiesa E nulla sappiamo del periodo in cui ebbero inizio e si svolsero i lavori. Si può fare l’ipotesi per un periodo che va tra gli ultimi due decenni del ‘300 e i primi due del ‘400. È invece stato possibile il ricostruirne il volto e le forme in base agli ex voto presenti in chiesa, ai progetti di ricostruzione della prima metà dell’Ottocento e a indagini e rilievi sulla chiesa stessa, oltre ad altri documenti esistenti presso l’archivio parrocchiale di Endenna. Di sicuro essa inglobò la chiesa precedente di cui conservò il campanile. Esso, come appare in alcuni ex voto degli anni 1793, 1829, 1830 risulta piuttosto stretto, esile e non altissimo, non adeguato alla struttura e alle masse della chiesa nuova (lo stesso Calvi, che scrive nel XVII secolo, lo definisce piccolo campanile); venne, probabilmente, ricostruito nella parte sommitale (aggiunta o sostituzione della cella campanaria? Questa, si presenta con due aperture ad arco, per lato; venne costruita anche la pigna terminale. Entrambe le strutture sono tipiche del ‘400). La chiesa di Endenna assunse in questo periodo forme tipicamente gotiche, Il campanile, ereditato dalla precedente chiesa romanica, risente nella aggiornata parte terminale dell’eco della formula trecentesca delle torri a guglia. 1853/58: non venne toccato il campanile. 1866 In questa data il campanile, risalente al XII secolo e con quasi 700 anni di vita sulle spalle, si inclinò pericolosamente. Causa di ciò, oltre che l’età, fu probabilmente dovuto ai recenti lavori, soprattutto nella parte tra aula della chiesa e cella campanaria, che ne avevano alterato la stabilità. Venne chiamato un perito, l’ingegner Bonetti Augusto, che, dopo aver compiuto un sopralluogo, convenne sulla pericolosità della situazione e sulla impossibilità di porvi rimedio. Veniva quindi deciso di abbattere la vecchia torre, almeno nella sua metà superiore (l’inferiore è ancora inglobata nelle strutture attuali) mentre il Bonetti stesso forniva in data 7.6.1866 il progetto del nuovo campanile. Questa versione, con alcune varianti rispetto all’originale, verrà realizzata negli anni 1876- Tutti i documenti e disegni sono presso l’archivio parrocchiale di Endenna].

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Anniversario 600 anni consacrazione della chiesa di Endenna

600 anni dalla consacrazione della chiesa di Endenna Evento di apertura dell’anno 2024, che celebrerà con diverse iniziative la riccorrenza dei 600 anni dalla consacrazione dell’attuale chiesa di Santa Maria Assunta in Endenna(1424-2024) Gli organizzatori dell’evento Il nostro gruppo “Cultura in rete” è sorto nel 2023 in occasione dell’evento organizzato dalle parrocchie di Zogno per la settimana della cultura promossa dalla diocesi di Bergamo nell’anno di Bergamo-Brescia capitali della cultura. Il nostro obiettivo è quello di promuovere arte, storia e cultura delle comunità di Zogno e dintorni facendo rete fra tutti gli operatori e associazioni esperte in questi campi e trasmetterle al pubblico attraverso una serie di iniziative culturali che spazieranno da tour guidati a video documentari, fino a serate culturali.  Il 9 febbraio sarà la prima, quella introduttiva, di una serie di iniziative atte a commemorare i 600 anni della consacrazione della chiesa di santa Maria Assunta di Endenna (1424-2024), seguita da una serie di eventi focalizzati su tre specifici argomenti: l’architettura della chiesa nel tempo con la sua storia, le opere artistiche presenti, gli oggetti sacri e le reliquie di antica data. Il programma sarà ancora da definire nelle date e sarà promosso attraverso eventi specifici con tour guidati, video documentari realizzati dal gruppo e serate culturali. Programma dell’evento Roberto Fustinoni, illustratore e moderatore, introdurrà il nostro gruppo “Cultura in rete” durante la serata del 9 febbraio. Anne Marie Chiesa, archivista, presenterà in sintesi il percorso storico della nostra chiesa. Don Mauro Bassanelli, il nostro parroco, spiegherà dettagliatamente e appassionatamente il rituale di consacrazione della chiesa. Inoltre, verrà proiettato un breve documentario promozionale per accompagnare l’emozionante celebrazione del nostro anniversario di 600 anni. Gianandrea Rota, docente, ci fornirà informazioni storiche sul nostro affascinante messale in pergamena del XIV secolo. Tarcisio Bottani, il presidente del centro culturale Valle Brembana, ci illustrerà il collegamento storico tra la nostra chiesa e il priorato di Pontida. A seguire, Giuseppe Pesenti, un valente esperto di storia locale, ci darà una visione dettagliata dell’architettura trecentesca della chiesa. E infine, Dario Cornolti, un dirigente d’azienda con una passione per la cultura, chiuderà la serata con una sua personale analisi sul ruolo della cultura nella società contemporanea. ASDBg, Fondo del Capitolo della Cattedrale, pergamena n. 200 F 1r. BREVI NOTE STORICHE  La Chiesa Parrocchiale di Endenna, dedicata a Santa Maria Assunta, è un piccolo gioiello storico che ha radici profonde nel passato. La sua storia è un intricato mosaico di consacrazioni, trasformazioni architettoniche, affreschi di pregio e opere d’arte che testimoniano la devozione e la creatività dei secoli trascorsi. Fondazione e Prima Consacrazione L’origine della Chiesa di Endenna risale al lontano 1022 o forse anche prima, secondo le annotazioni di don Bonesi. Tuttavia, è menzionata ufficialmente come chiesa per la prima volta in una bolla di papa Urbano III del 1186. A quel tempo, doveva essere poco più di una “cappella”, dedicata a Santa Maria, e la sua prima consacrazione avvenne qualche anno prima del 1160, come indicato dalla pergamena 200 del Capitolo della Cattedrale. Consolidamento e Seconda Consacrazione La Chiesa subì una trasformazione significativa nel corso dei secoli. Da una modesta cappella, si evolse in una struttura di stile romanico e poi gotico lombardo. La seconda consacrazione, avvenuta il 17.08.1424, sottolinea la crescita e la trasformazione architettonica della chiesa. Tuttavia, una annotazione su un antico messale del XIV secolo induce a pensare che la data esatta potrebbe essere un’altra, suggerendo una storia ricca, complessa e ancora misteriosa. Evoluzione Architettonica Disegni accurati (sulla base di rilievi architettonici) consentono di visualizzare la trasformazione della Chiesa nel 1400 e il progetto dell’architetto Berlendis che la convertì da gotica a neoclassica. Un disegno del 1942, raffigurante l’ampliamento della sagrestia, rivela ulteriori adattamenti nel corso del tempo. La facciata stessa fu rifatta nel 1908, evidenziando l’attenzione costante alla manutenzione e al miglioramento della struttura. Tesori Artistici: Affreschi e Fonte battesimale La Chiesa di Endenna fu arricchita da affreschi quattrocenteschi di grande pregio. Antonio Baschenis di Averara vi contribuì nel 1459, mentre Jacopino degli Scipioni, nel 1515, creò 18 affreschi, tra cui 14 sulla passione più altri 4 aventi per soggetto l’Assunzione, l’Ascensione, l’Annunciazione e Gesù assiso in cielo tra gli angeli. Di questi affreschi, preziosi testimoni dell’arte sacra dell’epoca, rimangono purtroppo pochissime tracce. Il battistero o il fonte battesimale, unito alla chiesa durante la seconda o terza costruzione, sono descritti negli atti della Visita Pastorale di Carlo Borromeo. Questo elemento architettonico aggiunge un significato spirituale alla Chiesa di Endenna. Opere d’arte e Manuale Tra le opere conservate nella Chiesa, spiccano S. Bernardino da Siena, attribuito a Giovanni Antonio da Pesaro, e la statua dell’Immacolata di Grazioso Fantoni, proveniente dal Convento di Romacolo. La formella in alabastro dei re Magi, databile al XIII/XIV secolo, è menzionata come un manufatto prezioso e armonioso, anche se il suo autore e la provenienza rimangono avvolti nel mistero. L’Archivio parrocchiale di Endenna conserva tra i suoi documenti e le sue testimonianze storiche un artistico Messale, databile attorno al 1350 (da relazione di Veronica Vitali dell’archivio storico diocesano) che oltre alla liturgia, contiene anche note di vita civile. In conclusione, la Chiesa Parrocchiale di Endenna è più di un edificio religioso; è un viaggio nel tempo attraverso le sfide, le trasformazioni e le espressioni artistiche di chi ha contribuito a plasmarla nei secoli. La sua storia continua a suscitare ammirazione e ad alimentare la spiritualità di coloro che la visitano.

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L’opportunità

Home Parrocchie Ambria-Spino al Brembo Endenna Grumello de’ Zanchi Poscante Somendenna Stabello Zogno Home Parrocchie Ambria-Spino al Brembo Endenna Grumello de’ Zanchi Poscante Somendenna Stabello Zogno L’opportunità Alcune riflessioni sul progetto “Cultura in rete” realizzato durante la “Settimana della Cultura” (15-22 aprile 2023).                  di Anne Marie Chiesa. Le 7 parrocchie del comune di Zogno hanno accolto l’invito della Diocesi a realizzare un evento durante la Settimana della cultura: questa occasione è stata colta come primo step, ovvero come trampolino di lancio, per un progetto che dovrà continuare nel tempo. Se portato avanti con impegno e serietà, il progetto può offrire opportunità di lavoro per giovani (guide turistiche, una start up?). Un percorso, un tour è stato tracciato ed è ora fruibile anche in maniera autonoma, grazie alle audioguide, tramite QR code. Altre opere possono essere rese fruibili allo stesso modo (altra opportunità per giovani: ricercare informazioni e notizie su altre opere, preparare la documentazione, tradurla in inglese – magari anche in francese e spagnolo- e realizzare le audioguide, tenere aggiornato il sito Cultura in rete). Si possono pensare altri eventi, non solo tour o visite guidate: attività sull’arte e la storia per bambini/ragazzi, per esempio. Per i prossimi eventi, il gruppo, APERTO a tutti coloro che ne vogliono far parte, deve lavorare in sinergia: deve esserci una ripartizione dei compiti (chi fa cosa). È necessario partire per tempo per arrivare in tempo con calma, senza che vi sia un sovraccarico di lavoro (e stress). Quindi, volendo mantenere indicativamente la primavera come periodo in cui realizzare un’attività, sarebbe auspicabile che l’equipe si trovasse a partire da settembre/ottobre con una cadenza mensile. Vorrei sottolineare che l’impegno dei ragazzi per la realizzazione del video è stato davvero grande ed encomiabile. Sono stati molto bravi, si sono entusiasmati: dobbiamo cavalcare questo entusiasmo, continuare a coinvolgerli e coinvolgere, tramite loro, altri ragazzi, nella speranza che saranno loro, nei prossimi anni, a portare avanti il progetto. L’arte, oltre che conoscenza, ci fa aprire gli occhi, ci fa aprire l’anima. “La bellezza salverà il mondo” (Dostoevskij). La pandemia ci ha allontanato, ci ha resi meno empatici, meno attenti al prossimo, meno innamorati del futuro e dei sogni. L’arte è una strada per aprirci al “bello”, per aiutarci a superare difficoltà, per scoprire nuove opportunità, per continuare/ricominciare a credere nel futuro, aprirci al mondo, preoccuparci del prossimo, dei ragazzi, dei giovani.

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