Chiesa di Santa Maria Assunta Endenna

La chiesa ha una storia molto antica risulta fosse già edificata nel 1022 data in cui viene indicata come ricostruita. Successivamente è citata in un lascito testamentario del 30 agosto 1086 in cui Lanfranco che era prete a san Sisinio cedeva i suoi beni a favore del monastero di San Giacomo di Pontida. L’atto indicava tra i diritti curtensi anche i benefici della cappella dedicata a Santa Maria che divenne quindi diritto monastico. La chiesa è nuovamente indicata in una bolla pontificia del 1186 di papa Urbano III come chiesa soggetta all’abbazia di Pontida e retta da un rettore che vi era residente.


La chiesa intitolata a Santa Maria, in località Endenna, risulta ancora attestata nel 1360.

 E’ possibile affermarlo grazie all’analisi di una serie di fascicoli che registrano, a partire da quella data, le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi. Tra di essi, un’ordinanza di Bernabò Visconti riporta dapprima un indice generale (“nota ecclesiarum”) delle chiese e monasteri di Bergamo, per poi specificarne le rendite e la tassa, nominando di ogni beneficio il titolare.

Dall’attestazione del reddito della chiesa ricaviamo che nella chiesa di Santa Maria esisteva un beneficio; veniva inoltre nominato il titolare (“dominus presbiter Paganus de Nimbro”), con il rispettivo reddito, pari a 35 lire (Nota ecclesiarum 1360).

Da Endenna venne smembrata, con decreto 13 marzo 1462, la chiesa di San Giacomo in Somendenna, pur rimanendo soggetta, insieme con la chiesa matrice, al priorato di Pontida. La chiesa di Endenna era infatti una delle sei parrocchie che si formarono nel territorio soggetto “in spiritualibus” al monastero di San Giacomo (insieme a Pontida, Palazzago, Burligo, Ambivere, Somendenna) e costituirono una specie di diocesi “sui generis”: pur appartenendo al territorio della diocesi di Bergamo, esse restarono sottoposte alla giurisdizione degli abati di Pontida, che durò, con conflitti e complicazioni canonico-giuridiche, fino alla soppressione del monastero nel 1798 (Lunardon, Spinelli 1977).

Gli abati di Pontida avevano obbligo di visite regolari nelle parrocchie del priorato, le quali, essendo territorio della diocesi di Bergamo, ma soggette “in spiritualibus” a Pontida, erano soggette anche alle visite pastorali dei vescovi di Bergamo. In occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 24 ottobre 1575, presso la parrocchiale di Endenna figurava una scuola del Santissimo Sacramento.

 Entro la circoscrizione parrocchiale si menzionava la presenza di un istituto della Misericordia, retto da tre presidenti e un cancelliere. Vi esisteva la chiesa della Misericordia, di ragione dei frati dell’Ordine di San Francesco dell’Osservanza. La parrocchia di Endenna risultava retta da un parroco mercenario, al servizio di una comunità che a quell’epoca contava 296 anime (Visita Borromeo 1575).

In occasione della visita pastorale di Gregorio Barbarigo, avvenuta nel 1658-1659, la parrocchia di Endenna risultava annessa alla circoscrizione ecclesiastica di Sedrina e godeva di un reddito annuo pari a 550 lire, amministrato attraverso il giuspatronato della vicinia. Vi risultavano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario e della Dottrina cristiana. Il clero era composto da un parroco e due chierici. Nei confini della parrocchia era compreso un istituto della Misericordia (Montanari 1997). Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, presso la chiesa parrocchiale collegiata sotto l’invocazione dell’Assunzione della Beatissima Vergine Maria, qualificata come “mercenaria”, figuravano erette le Scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario. Entro la circoscrizione ecclesiastica era compreso un luogo pio della Misericordia. Vi esistevano un monastero dell’Ordine dei frati riformati di San Francesco, in contrada “del Romacolo”, e un oratorio dedicato a San Bernardino. La comunità di Endenna contava circa 337 anime, di cui 185 comunicate (Marenzi 1666-1667). A quest’epoca il parroco veniva eletto dai vicini di Endenna per essere successivamente confermato e immesso nel proprio ufficio dall’abate di Pontida.

Nonostante lo status giurisdizionale di “nullius plebis”, la parrocchia di Endenna afferiva territorialmente alle circoscrizioni vicariali in cui era strutturata la diocesi.

Almeno dal 1673, risultava compresa nella vicaria di Villa d’Almè (Fascicoli parrocchiali, Villa d’Almè).In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin avvenuta il 10 giugno 1780, nella parrocchiale risultavano istituite la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, retta da tre sindaci, e la Scuola della Santissima Vergine Addolorata presso l’altare omonimo, priva di entrata.

Entro la circoscrizione parrocchiale risultavano compresi un convento dei padri riformati di San Francesco, sito in contrada del Romacolo, e gli oratori di San Bernardino da Siena, governato da sindaci della chiesa, di Sant’Antonio di Padova, in contrada di Ambria, governato da sindaci. Il clero era costituito da due cappellani e da un parroco mercenario, la cui nomina, di elezione popolare, necessitava della presentazione all’abate di Pontida e dell’esame del vescovo di Bergamo. La comunità di Endenna contava 557 anime, di cui 374 comunicate (Visita Dolfin 1778-1781).Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi, contenenti le relazioni dei vicari foranei a partire dal 1734, la parrocchia di Endenna risultava compresa nella circoscrizione di Villa d’Almè, che tra il 1734 eil 1784 spartiva il ruolo di “caput vicariae” con la comunità di Sedrina. Nel 1822, la parrocchia di Endenna risulta alle dipendenze della vicaria di Zogno (Stati del clero 1734-1822). Il 21 agosto 1821, infatti, i parroci di Endenna, Poscante, Grumello e Stabello, ai quali poi si aggiunse quello di Somendenna, avevano fatto istanza al vescovo affinché le loro rispettive comunità fossero staccate dalla vicaria di Villa d’Almè (Mangili 1984). Nel 1822, la parrocchia veniva censita come mercenaria, e il suo “prodotto” ammontava a lire 500. La comunità contava a quest’epoca 500 anime (Fascicoli parrocchiali, Zogno). Nel 1861, la parrocchia di Santa Maria Assunta di Endenna risultava dipendere dalla vicaria XXXIV di Zogno. A quest’epoca la comunità contava 502 anime, ed era retta da un parroco, affiancato da un cappellano prestante servizio in Ambria (GDBg). La contrada di Ambria ottenne autonomia parrocchiale nel 1920 (decreto 22 maggio 1920). La parrocchia di Endenna rimase compresa nella vicaria di Zogno fino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione diocesana in zone pastorali (decreto 28 giugno 1971), confluì nella zona pastorale V, composta dalle parrocchie delle vicarie di Zogno, Selvino, Sottochiesa, San Giovanni Bianco, Serina e Brembilla (decreto 28 giugno 1971). Con la nascita dei vicariati locali nella diocesi, è entrata a far parte del vicariato locale di Brembilla-Zogno (decreto 27 maggio 1979).

Video documentari sulla parrocchia di Endenna