Alcune riflessioni sul progetto “Cultura in rete” realizzato durante la “Settimana della Cultura” (15-22 aprile 2023).
di Anne Marie Chiesa.
Le 7 parrocchie del comune di Zogno hanno accolto l’invito della Diocesi a realizzare un evento durante la Settimana della cultura: questa occasione è stata colta come primo step, ovvero come trampolino di lancio, per un progetto che dovrà continuare nel tempo.
Se portato avanti con impegno e serietà, il progetto può offrire opportunità di lavoro per giovani (guide turistiche, una start up?). Un percorso, un tour è stato tracciato ed è ora fruibile anche in maniera autonoma, grazie alle audioguide, tramite QR code. Altre opere possono essere rese fruibili allo stesso modo (altra opportunità per giovani: ricercare informazioni e notizie su altre opere, preparare la documentazione, tradurla in inglese – magari anche in francese e spagnolo- e realizzare le audioguide, tenere aggiornato il sito Cultura in rete).
Si possono pensare altri eventi, non solo tour o visite guidate: attività sull’arte e la storia per bambini/ragazzi, per esempio.
Per i prossimi eventi, il gruppo, APERTO a tutti coloro che ne vogliono far parte, deve lavorare in sinergia: deve esserci una ripartizione dei compiti (chi fa cosa). È necessario partire per tempo per arrivare in tempo con calma, senza che vi sia un sovraccarico di lavoro (e stress). Quindi, volendo mantenere indicativamente la primavera come periodo in cui realizzare un’attività, sarebbe auspicabile che l’equipe si trovasse a partire da settembre/ottobre con una cadenza mensile.
Vorrei sottolineare che l’impegno dei ragazzi per la realizzazione del video è stato davvero grande ed encomiabile. Sono stati molto bravi, si sono entusiasmati: dobbiamo cavalcare questo entusiasmo, continuare a coinvolgerli e coinvolgere, tramite loro, altri ragazzi, nella speranza che saranno loro, nei prossimi anni, a portare avanti il progetto.
L’arte, oltre che conoscenza, ci fa aprire gli occhi, ci fa aprire l’anima. “La bellezza salverà il mondo” (Dostoevskij). La pandemia ci ha allontanato, ci ha resi meno empatici, meno attenti al prossimo, meno innamorati del futuro e dei sogni. L’arte è una strada per aprirci al “bello”, per aiutarci a superare difficoltà, per scoprire nuove opportunità, per continuare/ricominciare a credere nel futuro, aprirci al mondo, preoccuparci del prossimo, dei ragazzi, dei giovani.